La pratica estatica della Kabbalah ĆØ stata spesso circondata da parole che evocano paure e timori. Come mai?Ā Come mai cosƬ tanta paura indotta rispetto a chi cerca di cogliere il proprio cammino?Ā Ā Ā Ā Esiste un racconto nel Talmud (Chaghiga 14b) che narra su chi entrĆ² nel Pardes. Come insegna Rabbi Akiva, questo racconto viene spesso utilizzato da chi si oppone allo studio e alla pratica della kabbalah, soprattutto quando s’intende obiettare la ricerca di esperienze estatiche.Ā
Alla ricerca del Pardes
Rispetto a quel che ci viene riportato dalle parole, la realtĆ assume spesso una diversa prospettiva.
La “conoscenza trasforma”. Accade in un istante, soprattutto quando sappiamo riconoscere quelle paure che non ci appartengono.
Proviamo!
Prendiamo le parole di chi nella nostra vita ha frenato i desideri piĆ¹ profondi. Proviamo a osservarne le parole in modo diverso: proviamo a considerare che esse sono solo un’interpretazione della realtĆ .
Ora, osserviamo come abbiamo interpretato la parola “Pardes”: il paradiso, un luogo mitico, mistico, lontano dalla realtĆ che vediamo ogni giorno, soprattutto quella che leggiamo nelle notizie dei giornali o della televisione.
Ebbene: teniamo ben presente che chi ha paura tende ad instillare negli altri paura; tende a creare visioni buie in cui da una parte poter proteggere se stesso e dall’altra chiudere le speranze ad altri.
E se cambiamo prospettiva?Ā Ā Non sarebbe forse tutto piĆ¹ semplice?
Cosa significa PardesĀ – Glossario
La parola Pardes, letteralmente פ×Ø××” (PRDS), indica 4 prospettive con cui osserviamo: quella semplice (P-Phsat), quella simbolica (R-Remez), quella morale, razionale, intellettuale, culturale (D-Drash) e quella segreta (S-Sod).
Sono quattro livelli di osservazione:
– il primo ĆØ il piĆ¹ ovvio ed inequivocabile, ĆØ una prospettiva che non risveglia l’essere, e diviene un “veleno” che spegne la vitalitĆ e l’energia sottile che anima la vita;
– il secondo ĆØ quello che anima il mistero, che gioca con la mente, instillandole fantasie e illusioni soavi, che ovattano le percezioni con immagini dolci e riducono la capacitĆ razionale;
– il terzo ĆØ quello che assorbe e alimenta piĆ¹ di tutti i nostri pensieri e e le nostre discussioni, con processi logici e razionali, fino a rendere arida la capacitĆ di connettersi a nuove visioni o visioni opposte;
– solo il quarto livello di osservazione ĆØ quello che ci consente di cogliere quel segreto che sta oltre le parole ed il pensiero.
Definito mistico perchĆØ non condivisibile con le parole, il segreto insegna la realtĆ attraverso il valore del silenzio. Il silenzio esteriore ed interiore.
Alla ricerca del Pardes
Tutte e quattro le prospettive sono tuttavia necessarie ed importanti. Quando sappiamo viverle insieme senza privilegiarne una rispetto all’altra, iniziamo a cogliere il sottile sentiero che ci conduce alla luce, rivelando la mappa della terra interiore in cui si cela il Pardes.
Un lavoro di vita, il cui scopo ĆØ integrare i quattro livelli.
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La via del Pardes inizia con un respiro
La Kabbalah mette a nudo il valore spirituale dell’essere umano. Per questo motivo molti temono la Kabbalah e le sue discipline. Questo timore ĆØ tuttavia solo un legame, un’abitudine a un modo di osservare la realtĆ . CosƬ molti cercano la complicitĆ di altri per impedire il cambiamento: s’insinuano nel cuore di chi ascolta, elencano pericoli, sospetti, ombre. Ma il conservare la realtĆ ĆØ come mettere sottovuoto il respiro della vita. Ā Alla ricerca del Pardes 19.06.2014 – rivisto il 18.08.2023