Il Capodanno degli Alberi nella Kabbalah. La tradizione ebraica celebra nel 15Ā° giorno del mese di Shevat uno dei quattro capodanni ebraici, TuBiShevat – il Capodanno degli Alberi, una festa che lega l’essere umano alla natura.Ā Per voi una breve storia per sentire vivo in noi lo spirito della vita che si rigenera.
Il Capodanno degli Alberi. Una storia da raccontare.
In un tempo antico, lungo le rive di un fiume che scorreva tra le montagne piĆ¹ alte della terra, un maestro e il suo giovane allievo si incontrarono al crepuscolo. Il giovane, intento a risalire il corso d’acqua, fu sorpreso dalla domanda del maestro: “Dove vai?”
La risposta, un semplice desiderio di attingere acqua alla fonte, scatenĆ² una lezione di vita straordinaria.
Il maestro, avvertendo che il momento dell’abbeverarsi alla fonte era passato, invitĆ² il giovane a lasciare tutto e a prepararsi al ritorno al mare.
– āLa via del ritorno ĆØ giĆ iniziataā, diceva. āAffrettati!ā
Il nuovo ciclo della vita. Sei pronto?
– āAffrettati in che cosa?ā Rispose
– āAffrettati prima che il dolce diventi amaro, affrettati a raccogliere il meglio di quel che hai generato di te per rimetterlo in movimento nella vita che verrĆ . Scendi lungo il fiume come ti sta indicando la corrente, e preparati ad accendere le tue luci. Sono sette le luci che dovrai accendere prima che inizi il nuovo ciclo della vita. Sei pronto?”
Lāallievo era rimasto senza parole, ma annuƬ. CosƬ il maestro continuĆ²:
– āPrendi con te sette cibi generosi, ti servono per nutrire la tua terra: frumento, orzo, uva fichi, melograni, olive e datteri. E dato che Lāuomo ĆØ come lāalbero dei campi (1), nutrilo attraverso la tua bocca (2) ricordando che lāordine di ognuno di quegli alimenti ĆØ una luce per i giorni a venire. Ma prima di ingoiarli, soffermati per un attimo e ricorda di dire a tĆØ queste parole: āecco quella virtĆ¹ diversa che sto per seminare nella mia terra, che il suo frutto possa crescere rigoglioso e sanoā.
Immergersi nel mare della vita
Il giovane sāincamminĆ² e dopo alcune ore giunse cosƬ nel luogo preposto e compƬ il rito sacro. Fino allāultimo boccone non si accorse di nulla, poi alzando lo sguardo scoprƬ che l’orizzonte si era aperto cosƬ tanto che la volta celeste pareva immergersi sotto i suoi piedi che erano giĆ immersi nel mare della vita, sotto il bagliore della luna. Lo spazio si era avvolto come il rotolo di pergamena che impugnava nella sua mano: non piĆ¹ ansia o doveri, ma solo contemplazione di uno spazio vuoto in cui vedeva il sogno del suo futuro. In quel luogo, si narra, si trova ancora oggi una delle foreste piĆ¹ grandi della terra, ricca impenetrabile e rigogliosa di frutti e animali.
Ć lāinizio e la fine del tempo, il luogo delle origini. La casa della vita che alcuni umani ancora oggi celebrano nel giorno di Tu Bi Shevat (3), il Capodanno degli Alberi. Il giorno del sodalizio di un perpetuo abbraccio tra l’uomo e la natura. Un luogo dentro di sĆØ.
1) DeuteronomioĀ 20:19 (ebr.: הפ×Ø ×××Ø×× – “Sepher Devarim)
2)Ā la bocca (ebr.:Ā ×¤Ö¼Ö¶× “PhĆØ”) ĆØ l’organo che guida il “senso” del mangiare (ebr. ××¢××× -“leitĆ ”)
3) uno dei quattro capodanni della tradizione (ebr.: ×”× ×× ×©×× -“TuBiShevat”)
Esplorare l’insondabile che c’ĆØ in noi.
TuBiShevat – il Capodanno degli Alberi nella Kabbalah. AttraversoĀ le tradizioni piĆ¹ affascinanti della nostra umanitĆ , lasciamo vibrare l’insondabile che c’ĆØ in noi, per risvegliare la potenza originaria del nostro essere in armonia con la natura e ciĆ² che ci circonda. Questo ĆØ il percorso di riequilibrio interiore, questa ĆØ Kabbalah Pratica.
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