Chashiqah, la sete dell’anima

by Kabbalah Pratica
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חקישה

Chashiqah, la sete dell’anima

 

Alcune volte nella vita si vive quella situazione in cui, per un motivo o per lā€™altro, abbiamo l’impellente bisogno di bere dellā€™acqua. E’ un sentire comandato dal corpo: la gola secca prude, ogni goccia di sudore sembra uno spreco, la sensazione di ariditĆ  ĆØ forte e rievoca in noi un sentire particolare, un bisogno quasi insostenibile di dover bere. E quando ci offrono cortesemente un bicchiere per placare quel sentire, nel tendere la mano per prenderlo possiamo, se prestiamo attenzione, percepire una trasformazione radicale delle nostre sensazioni.
 
Un improvviso flusso di speranza, gioia e sogno ci prende mentre ci avviciniamo al momento di accostare il bicchiere alle labbra, attimi carichi di aspettativa e brama.
Con questa metafora riusciamo ad avvicinarci a come la tradizione definisce il sentimento del ricercatore
nel ricevere un nuovo insegnamento, e chiama questo stato dellā€™anima Chashiqah חקישה.

 

Lā€™esperienza emotiva della ricerca spirituale

 

Chashiqah ĆØ la ā€œbrama ardenteā€, ĆØ un punto basilare dā€™osservazione da cui contemplare una veritĆ , (prima ĆØ fondamentale il “disporsi”, vedi il blog Chafizah). E’ uno stato sensoriale in cui cogliamo lā€™insieme di quelle sensazioni che dirompono in noi quando stiamo tendendo la mano verso una fonte di luce reale: ĆØ l’attimo in cui cogliamo laĀ  brama di ā€œricevereā€ lā€™intuizione: in quel momento la nostra anima ĆØ del tutto presente per afferrare ogni singola vibrazione e attende colma di speranza lā€™insegnamento.

 

Chashiqah ha il valore numerico di 423, come Chayei Neshamah נשמה חי (lett. “anima viva”, “vita dellā€™anima”), formula che rivela come questo stato sia lā€™essenza stessa dellā€™anima, la brama travolgente del nostro sentire, nel tendere la mano alla Luce.

 

Il ruolo dellā€™intuizione nella rivelazione spirituale

 
Vi ĆØ in quel momento una forte componente emotiva legata alla sfera dellā€™amore che non ĆØ casuale. Possiamo assimilare Chashiqah alla tempesta di emozioni che precedono l’intuizione di una connessione animica oppure la riscoperta di un’unione o un senso di appartenenza ad una via, un cammino, ad una rivelazione.
 
Si tratta di momenti intensi, spesso travolgenti che di lƬ a breve, si risolveranno, ma che ci accompagneranno per tutta la vita. E’ Chashiqah, la sete dell’anima. Anche la parola Pileghesh – פילגש (lett. “concubina” / “amante”) ha il medesimo valore numerico di 423 ed ĆØ parola di derivazione straniera, dal greco PallakĆØ Ļ€Ī±Ī»Ī»Ī±ĪŗĪ®Ā  (lett. “giovane ragazza”), indicava una giovane donna con cui un uomo aveva una relazione ed aveva, nella societĆ  del tempo, gli stessi diritti di una moglie.
 

CosƬ lā€™anima che entra in attesa dell’insegnamento si “accende” per rivelare la Chashiqah: quella brama che arde intensamente nel tendere il braccio. Nell’osare di scegliere di vivere appieno lā€™istante in cui apriamo la mano per cercare di cogliere il frutto dellā€™Albero della Vita.
D.N.M.C.

 

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