L’incertezza è l’habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane. Sfuggire all’incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi immagine composita della felicità. È per questo che una felicità «autentica, adeguata e totale» sembra rimanere costantemente a una certa distanza da noi: come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci a esso. (da “L’arte della vita”)Zygmunt Bauman
Fuga dalla felicità. Che meravigliosa riflessione ci pone oggi di fronte Zygmunt Bauman!
Ricerca della felicità e fuga. Il dualismo innato tra ricerca e fuga, anima le azioni di ogni essere umano. La sua essenza è contesa da una forza espansiva e da una forza contraente: la prima apre, l’altra chiude. Così ci capita che quando siamo vicini alla soluzione del nostro problema, spesso ci sentiamo così lontani. Perchè?
Imparare ad accogliere il pulsare ritmico di tali forze – è una delle esperienze della Kabbalah pratica e si riallaccia alla tradizione dello “tzim tzum“. Un sentire profondo che ci aiuta a focalizzarci su ciò che veramente desideriamo e come ottenerlo. La Kabbalah pratica ci tramanda la capacità di acquisire saggezza per riconoscere il nostro sentire più autentico. Una chiave di consapevolezza per interrompere il meccanismo di fuga dalla felicità e cogliere il ritmo pulsante originario della nostra vita.