Quando alziamo gli occhi al cielo in una notte stellata, cominciamo a dare una misura diversa alla vita che viviamo.
Cambia la prospettiva del quotidiano, cambia la misura che diamo alla nostra vita e cambia anche il modo con cui percepiamo il tempo.
Percepiamo una prospettiva diversa del tempo e dello spazio.
Subentrano nuove considerazioni, nuovi pensieri, nuovi sentimenti. E se li coltiviamo alimentano il senso di umiltĆ e di timore verso ciĆ² che non possiamo conoscere.
E’ un momento importante. E avviene tutto in un istante. Il coinvolgimento ĆØ tale che ci consente per quel tempo di osservare la realtĆ che ci centra con un occhio meno “ego-centrico”.
Il grande silenzio avvolgente della dimensione notturna degli astri riesce a zittire i nostri pensieri.
Ci riporta sul piano della ricerca di una memoria passata che possa darci uno spunto, un indicazione per il tempo che verrĆ .
In quell’istante la tentazione mistica ĆØ la prima alla quale tendiamo per acquisire un’insegnamento piĆ¹ rapido della realtĆ che ci circonda.
Una tentazione avvolgente che paradossalmente puĆ² impigliare la nostra coscienza dentro la trama di un sogno.
Eppure, oltre le ali dell’angelo che ci porta il messaggio piĆ¹ desiderato, oltre le incognite dimensioni che la ragione ha relegato dentro i tabĆ¹ del tempo vissuto, oltre le energie psico-emotive in cui abbiamo formatoĀ il mondo che viviamo, vi ĆØ una dimensione segreta ed ineffabile che solo il cammino verso la luce puĆ² donare.