L’energia della lettere

by Kabbalah Pratica
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Nei primi giorni di scuola si inizia ad apprendere l’alfabeto. L’energia delle lettere si coglie compiendo esercizi vocali, tra i quali la sillabazione.
Ricordate?
Mi, mu, mo, ma, me… e si giocava nell’individuare il suono all’interno delle parole: dor-mi. mu-to, ma-turo… etc.
Era un gioco, eppure se poteva sembrare tale, quel suono ci consentiva di apprendere e conoscere molte nuove parole.

Il suono era la chiave della conoscenza.
Era semplice, no?

Poi qualcuno o qualcosa ci ha distolto dal suono… abbiamo iniziato a porre l’attenzione sulla pronuncia, sul significato intellettuale, sulla collocazione della parola nella frase… e tante altre cose. Così, un po’ alla volta, ci siamo allontanati dall’esperienza del “suono“, da quella capacità innata del “sentire” non solo con le orecchie, ma col corpo e, senza rendercene conto, ci siamo allontanati dall’energia delle lettere.

Era iniziato il cammino verso l’Albero della Conoscenza.
Un nuovo cammino verso la conoscenza si era sostituito da quello naturale del “riceverla”.

Forse è per questo che la kabbalah – che significa proprio “ricevere” – può esser trasmessa solo oralmente.

Perchè si tratta di un altro cammino, la cui via può essere percorsa attraverso un percorso diverso, dove tutto si sviluppa della capacità del “ricevere“.

Light

L’energia delle lettere

L’inizio della via delle lettere, la via dell’Alefbeit, affonda le sue radici in una sapienza tradizionale, antica come la prima parola emessa dalla voce di Adamo.

Intorno a quella sapienza, trasmessa oralmente, sono ruotate tantissime leggende, ma il fil-rouge continua ad essere trasmesso attraverso l’energia delle lettere dell’Alef-beith.

Di che energia si tratta?

Ogni lettera non la riconosciamo facilmente se le diamo un significato simbolico. Per esempio la Tau (ת) la riconosciamo in molti come simbolo della “croce“. Infatti se scaviamo nella storia degli antichi alfabeti, osserviamo che ogni suono aveva in origine una corrispondenza “simbolica”. Quando però confrontiamo le varie simbologie tramandate da ciascun alfabeto, entriamo in un territorio sconosciuto, pieno di apparenti contraddizioni. Alcune lettere sono riportate con segni e significati diversi, ma solo all’apparenza, poichè il suono è quasi sempre il medesimo.
Cosa significa questo?

La forma può essere diversa dal suono. Mentre il suono può avere più forme.

Come ritrovarci

Nelle tradizioni della Kabbalah, si conserva ancora la conoscenza di tali corrispondenze. A prima vista potrebbero sembrare corrispondenze non logiche, eppure attraverso pratiche e tecniche di vocalizzazione sempre più complesse, scopriamo che l’energia del suono di una o più lettere può aprire a più corrispondenze. Si tratta di esperienze che passano attraverso un percorso dove il suono ci apre a un nuovo modo di osservare e conoscere il mondo.

Questo è l’inizio della “via del ritorno” (la Teshuvah) che si avvia col compiere il primo passo: accettare la sapienza ineffabile racchiusa nei suoni, quell’energia che  ci consente di riscoprire la bellezza dell’Albero della Vita, dove è ancora possibile ritrovare quella trama originale che ci accomuna: l’energia delle lettere.

7 di Shevat 5775: Giorno della Memoria

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