DATA: Estate 2001
DOVE: Festival Arte Natura di Artesella, Trentino
PRATICA: pittura rituale
Ricongiungersi al primordiale. La pratica rituale del segno. Evento di meditazione e pittura chan.
La mia esperienza. Marco Cestari, Arte Sella, Festival Arte-Natura
di Marco Cestari.
Nell’estate 2001 Emanuele Montibeller, direttore artistico di Artesella, Festival di Arte-Natura legge una mia pubblicazione dal titolo Landmarks, un testo che riassume forme archetipali ed esperienze vissute sin da piccolo. Onorato dell’attenzione, ricevo ed accetto l’invito come artista al Festival Artesella di Borgo Valsugana per una performance di pittura rituale “archetipi di Natura”.
Passai l’intera estate meditando e dipingendo nella natura dei boschi del Trentino. Meditavo preparando il mio inchiostro secondo modalità antiche che ho cercato di applicare rigorosamente: cottura nell’acqua fuliggine di legna di pino, mescolata ad un trito di corazze di scarabeo stercorario e a polvere di onice. Dopo ore di cottura in questa modalità naturale, riversai il preparato per inchiostro in forme di legno che, raffreddandosi, prendevano la forma di pani solidi. Il giorno successivo levigavo i “panetti” su dura pietra d’ardesia rimescolandoli ad acqua, e per finire imbottigliai e sigillai il mio inchiostro naturale.
Pratica rituale del segno, pittura Chan. Forme di meditazione con la pittura.
Passai il tempo a meditare sugli elementi, i suoni, le lettere, le forme della natura e a preparare i materiali e il campo del mio lavoro. Usai vari tipi di pennelli con setole di crine di cavallo e una speciale carta di Lokta di rara fattezza, la Daphne Cannabina. La storia di questa carta è davvero particolare, in quanto forgiata in Nepal da una famiglia che tramanda da generazioni un processo di preparazione legato alla tradizione più magica e originale. Una carta che non consente errori, dove il tratto deve scorrere in totale leggerezza per non rimanere macchia.
Arte Sella 2001. Ho lavorato in una dimensione immersiva, in cui sensi e pensieri erano votati all’ascolto non giudicante dei messaggi più potenti della natura. Ascoltavo ed eseguivo. (Marco Cestari)
Feci molte pratiche nella natura e conclusi l’evento di Artesella a Borgo Valsugana, con una la performance rituale finale nel chiostro, con musiche rituali e alla presenza di un nutrito gruppo di interessati. Le Lettere guidavano il corpo nei movimenti e rimettevano in gioco le energie originarie attraverso la pittura Chan che amo praticare.
Pittura chan. Ricongiungersi al primordiale con la pratica rituale del segno
Ecco alcuni pensieri abbinati ad immagini della performance di Marco Cestari.
Pittura rituale e Kabbalah Pratica
Pittura chan è pura meditazione. Nessun pensiero alla forma e all’immagine, bensì pura connessione con le forze vibranti dentro di noi che – quasi in forma estatica – tracciano segni che sanno vibrare.
Non è solo la forma che fa vibrare la forza. E’ la nostra capacità di liberarci dalle resistenze che traccia segni capaci di trasmettere vibrazioni.
Ricongiungersi al primordiale con la pittura chan. La pratica rituale del segno. Per immergersi in maniera metafisica nell’Ylem, ovvero la materia originaria dell’universo, occorre divenire un tutt’uno con gli elementi della materia prima. Il “primordiale” riecheggia nelle pratiche originarie dell’espressione umana, come la danza o l’incidere segni. Alcune tradizioni come la pittura Chan, conservano e tramandano ancora l’insegnamento della forza nel segno delle forme. La medesima forza che emerge nelle Lettere dell’Alephbeit, che ritrova nella relazione con il primordiale nella prima delle 50 porte di Binah, ovvero la Sephiroth della Conoscenza della tradizione sapienziale.
Pratiche di pittura con Marco Cestari. Chiedi informazioni.
La pittura chan è una forma elevata di meditazione, nonché anche accesso alla sapienza delle Lettere dell’Aleph Beith. Kabbalah Pratica organizza seminari esperienziali ed eventi. Chiedi informazioni.