Weihnachten e Nuovi Orizzonti
Lāalchimia dei desideri della vita durante le notti piĆ¹ lunghe dell’anno.Le notti che precedono e seguono il solstizio d’inverno si fondano su un mito.
Ć unāantichissima storia tramandata nel mondo germanico che ruota intorno al simbolo dell’albero.
Un albero particolare, un frassino sul quale il dio Wotan rimase appeso per nove lunghe notti. Il suo nome era Yggardsil, e rappresentava lāasse cosmico, che unisce il mondo e e il cuore dellāessere umano.
Su quel mitico āluogo del non doveā, Wotan attinge la sapienza durante le Weihnachten – le nove notti della sapienza. La raccoglie dalla fonte di MimƬr, il gigante guardiano della soglia che veglia affinchĆØ nessun vivente possa procurarsi questo tesoro. E’ un racconto molto bello, dietro il quale si celano le indicazioni che permettono di compiere quella trasformazione interiore capace di ricevere una visione piĆ¹ luminosa della propria esistenza.
La luce che riforma ĆØ mito, ā¦ eppure ĆØ anche una realtĆ .
Il solstizio d’inverno ā con la sua notte piĆ¹ lunga dellāanno ā ĆØ una realtĆ . E al termine di questo periodo, la luce riprende ad aumentare gradualmente.
Una prospettiva diversa
Se osserviamo con attenzione mito e realtĆ percepiamo che esiste un “ponte“. Ć un sottilissimo ātrat-d’unionā invisibile ā tuttāaltro che simbolico – che unisce queste due prospettive. Quel ponte ĆØ il nostro desiderio: il desiderio, la leva del cambiamento.
Proviamo ad osservarci in queste notti e percepiamo che siamo spinti – volontariamente o in modo inevitabile – a ricongiungerci piĆ¹ profondamente ai nostri desideri. I regali di Natale sono solo l’effetto tangibile con cui ci sforziamo nel risvegliare l’antico gioco d’intuire il desiderio piĆ¹ profondo di chi amiamo. Di fatto la luce naturale ĆØ piĆ¹ ridotta e ci invita a ricercare in noi un maggiore desiderio di luce. Qualcosa che illumini il nostro orizzonte.
Ed ĆØ qui che occorre aprirci ad una diversa prospettiva:
cosa illumina il nostro orizzonte?
Le persone della nostra famiglia ci vengono incontro nel nostro ambiente naturale.
Ricongiungersi ad gruppo di persone accomunate da un senso di connessione naturale, ĆØ qualcosa che non dipende dal nostro desiderio: la “linea di sangue” che connette una famiglia ĆØ una delle situazioni piĆ¹ comuni. Le persone o il gruppo perĆ² non lo scegliamo. Talvolta il nostro ego ĆØ scocciato per non poterle scegliere. La realtĆ ĆØ che ci troviamo in mezzo a una situazione piĆ¹ dominante. Ed ĆØ questo ācasoā ciĆ² che consente di rimettere in gioco il nostro āsentireā.
Alchimia di un parto solstiziale
La tradizione nordica racconta che Wotan si appese all’albero capovolto per attingere le rune, simboli di potenza e sapienza, che scaturirono dalla fonte della vita nel momento piĆ¹ buio. Se il valore numerico della Sephirot Yesod, il fondamento generante, ĆØ nove.Un parto umano avviene dopo nove mesi di gravidanza, questa ĆØ realtĆ .
Dopo aver passato nove notti appeso allāYggardsil, Wotan inizia a influenzare il piano mitologico: egli diviene cosƬ il dio della poesia, della divinazione e della sapienza divina. Questo ĆØ mito. Eppure cāĆØ un filo conduttore con la realtĆ : la bocca. Una bocca umana che genera parole nuove e crea una nuova realtĆ . La madre emette un suono dalla bocca mentre partorisce, finchĆ© il neonato geme il suo primo grido. CosƬ Wotan, ingoia le rune che salivano dalle radici dellāalbero attraverso la medesima bocca che le pronuncerĆ parole di potenza divina al termine delle nove notti. Eā da quel momento che ha inizio la tradizione delle rune. Nello stesso modo, con la nascita di una nuova persona ha inizio una nuova vita. E in modo altrettanto simile, con la conclusione delle Weihnachten, ha inizio il nuovo anno solare.
Genesi del nuovo orizzonte
Wotan sacrificĆ² un occhio per la sua impresa, forse anche noi possiamo chiuderne uno per iniziare ad osservare nuovi orizzonti.Forse ci basta un periodo breve, ma intenso come le Weihnachten per cogliere l’essenza dello scopo del nostro desiderio piĆ¹ segreto.
Non alziamo scudi contro la luce quando questa ci riforma nelle notti della conoscenza.